giovedì 20 settembre 2012

AUDIZIONE AL SENATO PER IL VIDATOX - C30



Oggi si è tenuta un' audizione al senato, presso la Commissione Sanità, dal Prof. Giovanni Ambrosino sul VIDATOX - C30 (noto come Escozul). 









Giovanni AMBROSINO (Direttore del Dipartimento di Chirurgia presso l'IRCCS Malzoni Neuromed) evidenzia che si è creata una notevole aspettativa in relazione al prodotto - anche in seguito ad alcune trasmissioni televisive -, che ne spiega il largo impiego da parte di molti pazienti. Comunica, poi, che l'azienda produttrice presente a Cuba, ha carattere statale e offre occupazione a oltre 40 mila persone, e, inoltre, è nota in Sud America e Africa per la produzione di farmaci naturali.
Rileva, quindi, che esistono centinaia di pubblicazioni che riportano gli effetti della sostanza chiamata “clorotossina”, ricavata dal veleno dello scorpione che vive a Cuba. Tuttavia, precisa che si tratta di un prodotto naturale ancora oggetto di sperimentazione da parte delle autorità sanitarie cubane - anche se non sono ancora noti i metodi di questo approfondimento. Pertanto, afferma che non esiste alcun prodotto denominato Escozul, poiché non è registrato e non si può comprare. Dichiara, dunque, che sarebbe del tutto fuorviante sostenere l'esistenza di un prodotto con capacità antitumorali.
 
Sottolinea, quindi, che i pazienti si recano a Cuba non per acquistare un prodotto naturale, ma solo per acquistare un prodotto omeopatico denominato Vidatox C-30. Informa che per un certo periodo è anche circolato nell'isola di Cuba un prodotto naturale - che doveva essere tenuto ad una certa temperatura -, che però risulta essere fuori legge sia a Cuba sia in Italia.
Aggiunge che, in molti casi, l'Autorità giudiziaria ha disposto il dissequestro delle fiale di prodotto rinvenute nei bagagli dei passeggeri sbarcati, rimarcando alcuni elementi che si ritengono rilevanti per il corretto inquadramento delle condotte illecite connesse all'importazione del Vidatox: l'assenza di studi specifici sulle sostanze attive presenti nel prodotto; la non pacifica riconducibilità del prodotto nella categoria dei medicinali; la necessità di verifica dell'obiettiva destinazione del prodotto. Al riguardo, rileva che la riconducibilità o meno del prodotto alla nozione di medicinale consentirebbe una più pacifica attuazione delle norme sostanziali e processuali.

Marcella MARLETTA (Direttore Generale della Direzione generale dispositivi medici, del servizio farmaceutico e della sicurezza delle cure del Ministero della Salute) ricorda che il Vidatox C-30 è ricavato da uno scorpione endemico che vive solo a Cuba e viene prodotto dalla ditta Labiofam, che ha sede a L'Avana, che l'ha registrato in forma omeopatica. Successivamente, spiega che il prodotto ha conosciuto una forma di commercializzazione in Albania, dov’è sorta una clinica.
Evidenzia, quindi, l'assenza di studi clinici controllati sul Vidatox e l'assenza di documentazione da parte dei ricercatori cubani, sottolineando che l'unico studio conosciuto è apparso in una rivista di tossicologia. Dichiara, dunque, alla luce degli approfondimenti in passato svolti dallo stesso Istituto superiore di sanità, sulla base degli elementi conoscitivi attuali, al prodotto non può essere attribuita la nozione di farmaco. Rileva, inoltre, che i progressi sperimentati dai pazienti che hanno utilizzato il Vidatox sono per lo più di natura antinfiammatoria e antidolorifica.

Franca BIONDELLI (PD) sottolinea che il prodotto in questione viene spacciato come farmaco omeopatico, inducendo il malato a credere o a sperare che possa efficacemente curarsi. In realtà, spiega che l'assunzione di questo farmaco può comportare, oltre ad un esborso economico, anche una perdita di tempo decisiva, nel momento in cui ci si trova ad affrontare tumori che si trovano nella fase terminale.

Il presidente Antonio TOMASSINI (PdL) ritiene che le informazioni fornite dalla Guardia di finanza rivestono un’indubbia gravità poiché se, da un lato, la volontà della persona è inviolabile, dall'altro, occorre attribuire il massimo riguardo alla tutela della salute e della sicurezza dell’individuo. Infatti, osserva che la reputazione di carattere popolare che il prodotto si è in qualche modo guadagnato, non basta a conferirgli il carattere di farmaco realmente efficace nel contrasto dei tumori.
Chiede, pertanbto, alla Guardia di finanza come rendere ancor più incisiva l'azione di contrasto, e alla dottoressa Marletta se il Ministero della Salute può adoperarsi affinché possa essere resa ai cittadini e ai pazienti una corretta informazione, in grado di bilanciare la propaganda di carattere mediatico spesso alimentata su questo prodotto.

Luigi D'AMBROSIO LETTIERI (PdL) chiede se il Ministero della Salute sia disponibile ad accogliere la richiesta che il Presidente, a nome della Commissione, ha inoltrato in merito alla predisposizione di un avviso informativo, da inserire nel sito del Ministero, per dare un segnale che bilanci l'effetto mediatico sviluppatosi sul prodotto Vidatox.
Infine, chiede ai soggetti la disponibilità a fornire proposte e suggerimenti, per acquisire elementi utili per le valutazioni conclusive dell'indagine conoscitiva.

Il tenente colonnello Francesco MAZZOTTA osserva che gli strumenti investigativi e l'azione di coordinamento tra tutte le forze dell'ordine coinvolte sono abbastanza efficaci, anche se l'articolo 147, comma 1, del decreto legislativo 219 del 2006 necessiterebbe di essere modificato.
Marcella MARLETTA comunica che la richiesta di inserire sul sito del Ministero della Salute un apposito avviso informativo potrà essere presa in considerazione, previa valutazione della sua efficacia sul piano comunicativo. Ribadisce, infine, che l'assenza di dati scientifici relativi al Vidatox si traduce in una mancanza di sicurezza per gli stessi pazienti
Qui di seguito, l'audio completo dell'audizione: